Scopri con Adhoc come aprire un food truck: segui la guida passo passo e avvia la tua attività itinerante di successo nel mondo della ristorazione.
Negli ultimi anni, il food truck (un chiosco-furgone o un camion-ristorante) si è affermato come una delle soluzioni più flessibili e innovative nel panorama della ristorazione. Grazie a costi di avvio relativamente contenuti, alla possibilità di spostarsi su diversi territori e a una clientela sempre più attratta dalla qualità “on the road”, questo modello di business ha conquistato ristoratori, chef e imprenditori. Nonostante tutto, dietro a un food truck di successo c’è una pianificazione precisa di cui aver piena consapevolezza, un investimento ben calcolato e una profonda conoscenza delle normative.
In questa guida completa e aggiornata, esploreremo insieme ogni aspetto necessario per avviare un food truck di successo con particolare attenzione alle esigenze del mondo HO.RE.CA.
Come aprire un food truck: requisiti, procedure e consigli pratici
Il primo passo per aprire un food truck è definire con chiarezza l’identità della propria proposta gastronomica. Scegliere un concept vincente – che si tratti di cucina regionale, piatti fusion, street food gourmet o dolci artigianali – è fondamentale per distinguersi in un mercato che è sempre più competitivo. Questa scelta impatta direttamente sull’allestimento del mezzo, sulle attrezzature necessarie, sulla tipologia di materie prime e sul piano operativo.
Sul fronte burocratico, l’apertura richiede l’attivazione della Partita IVA con il corretto codice ATECO. Successivamente, occorre iscrivere l’attività al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio, inviare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al Comune di riferimento e provvedere alle iscrizioni a INPS e INAIL per la posizione previdenziale e assicurativa.
Un consiglio pratico per chi opera nel settore B2B è quello di affiancarsi fin da subito a consulenti fiscali e tecnici esperti nel settore alimentare itinerante: possono guidare nelle scelte iniziali, evitando errori costosi e velocizzando l’avvio delle operazioni. Inoltre, è essenziale redigere un business plan dettagliato che includa costi previsti, flussi di cassa, strategie di vendita e ipotesi di crescita, anche in ottica di partecipazione a eventi e fiere enogastronomiche.
Quanto costa un food truck: investimenti iniziali e spese ricorrenti
Sebbene l’avvio di un food truck richieda un investimento inferiore rispetto a un ristorante tradizionale, è importante valutare con attenzione ogni voce di costo, per evitare sottostime che potrebbero compromettere la sostenibilità dell’attività.
Il veicolo allestito è la voce principale: si può partire da circa 20.000 € per un mezzo usato già attrezzato, fino a oltre 80.000 € per un furgone adatto e nuovo, personalizzato e con impianti di ultima generazione. In aggiunta, bisogna considerare gli interventi di adeguamento igienico-sanitario, l’allestimento interno, e le prime forniture, che possono comportare ulteriori costi molto elevati.
Da aggiungere a questi ultimi sono le consulenze specialistiche (legali, fiscali, tecniche), l’acquisto di divise da lavoro, sistemi di pagamento POS, software gestionali e campagne di lancio promozionali.
Le spese ricorrenti, invece, includono l’acquisto delle materie prime, le spese per carburante e manutenzione del mezzo, eventuali affitti di posteggi o spazi in eventi, stipendi per dipendenti, imposte e contributi previdenziali. Per ottimizzare i costi senza rinunciare alla qualità, è insomma fondamentale affidarsi a fornitori specializzati come noi di Adhoc Cash and Carry, che con oltre 10.000 referenze pensate per i professionisti della ristorazione, contiamo su un assortimento adatto anche alla ristorazione mobile.
Come allestire un food truck: attrezzature essenziali e design interno
L’interno di un food truck è un vero e proprio laboratorio di cucina su ruote, dove ogni centimetro deve essere pensato per garantire igiene, efficienza e sicurezza. L’allestimento parte dalla definizione dei flussi di lavoro: la disposizione delle attrezzature deve consentire al personale di operare in modo rapido e ordinato, anche in spazi molto ridotti.
Tra le attrezzature essenziali troviamo piani cottura professionali, friggitrici, forni compatti, frigoriferi e congelatori certificati per l’uso alimentare, lavelli con doppio serbatoio, sistemi di aerazione forzata, cappe aspiranti con filtri a carbone attivo e dispositivi antincendio.
Oltre alla funzionalità, il design interno deve trasmettere professionalità e coerenza con l’identità del brand. Un allestimento curato, pulito e riconoscibile rafforza la percezione di qualità agli occhi dei clienti finali ma anche degli organizzatori di eventi e dei potenziali partner commerciali.
La scelta dei materiali – acciaio inox, superfici lavabili, rivestimenti ignifughi – e la presenza di contenitori ben organizzati per le scorte alimentari, il packaging e i rifiuti contribuiscono a mantenere standard elevati.
Cos’altro serve per aprire un food truck: documenti, licenze e permessi
Un food truck è un’attività commerciale a tutti gli effetti e come tale richiede una serie di permessi specifici, spesso variabili in base al Comune in cui si intende operare. È dunque importante informarsi preventivamente presso l’ente locale.
Per vendere in modo regolare su area pubblica, serve la licenza per il commercio itinerante (tipologia A o B, a seconda che si operi in postazioni fisse o in movimento). La licenza è personale, ha validità pluriennale e deve essere accompagnata da una concessione di suolo pubblico, se si staziona in aree specifiche.
Nel caso si voglia partecipare a mercati o eventi privati, è necessario richiedere permessi temporanei o l’iscrizione ad albi di operatori economici.
Chi somministra cibi pronti deve inoltre ottenere l’autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande, dimostrando il possesso dei requisiti professionali (corso SAB – somministrazione alimenti e bevande) e morali.
In un’ottica B2B, questi aspetti devono essere pianificati in anticipo per non incorrere in sanzioni o blocchi operativi. Affidarsi a consulenti locali o associazioni di categoria può essere un ottimo supporto.
Autorizzazione sanitaria per il food truck: come ottenerla e cosa comporta
L’autorizzazione sanitaria rappresenta uno dei pilastri fondamentali per l’attività di un food truck. Senza questo documento, rilasciato dalla ASL di competenza territoriale, non è possibile avviare legalmente la somministrazione di cibi e bevande.
Il mezzo deve essere allestito in modo da rispettare i requisiti igienico-sanitari previsti dalla normativa: pavimenti e pareti lavabili, aree separate per crudo e cotto, impianti a norma CE, sistema idrico con serbatoi separati per acque pulite e reflue.
Inoltre, è importante sapere che la ASL può effettuare sopralluoghi sia in fase di rilascio che successivamente, anche senza preavviso.
Conclusione
Aprire un food truck significa entrare nel mondo della ristorazione con un approccio agile, moderno e in sintonia con le nuove abitudini di consumo. È importante però sapere il successo di un’attività del genere si costruisce su basi solide: rispetto delle normative, organizzazione logistica, capacità imprenditoriali e una rete di fornitori affidabili.
Noi di Adhoc, con i punti vendita distribuiti sul territorio e oltre 10.000 referenze dedicate, siamo il partner ideale per la tua ristorazione mobile. Dalle forniture alimentari ai prodotti monouso, dalle bevande ai detergenti professionali, offriamo soluzioni pensate su misura per chi lavora ogni giorno, anche su quattro ruote, con passione e professionalità.
Hai bisogno di informazioni?