Torna in auge un classicismo: il Negroni è al primo posto della World's Best-Selling Classic Cocktails 2022
Per stilare The World's Best-Selling Classic Cocktails 2022, classifica del gusto ‘miscelato' mondiale stilata dagli addetti ai lavori, sono stati scelti cinquanta cocktail per formare questa speciale hit parade della Mixology.
Ci si trovano i più disparati cocktail: dal cinquantesimo posto occupato dal Pisco Punch inventato a San Francisco miscelando pisco, ananas, sciroppo di gomma e succo di limone. Ad alcuni capisaldi del bere come ad esempio: il Cosmo al trentanovesimo posto o il Bellini al trentasettesimo.
A seguire il Vodka Martini al trentunesimo posto, la Piña Colada al venticinquesimo e poi via via il Mai Tai, il Bloody Mary, l’Americano e non mancano certo il Moscow Mule ed il fantasmagorico Mojito che scalano la classifica fino alle prime dieci posizioni.
Quindi passando per l’ottavo posto del Manhattan ed il sesto dello Spritz oltre il quinto del Daiquiri si arriva al quarto dove si trova il Margarita e ci si catapulta poi al primo posto conquistato dal più classico dei cocktail: il Negroni.
E’ il trionfo del Negroni! Si proprio il cocktail inventato ai primi del ‘900 dal conte Camillo Negroni unendo vermouth rosso, Campari, e gin guarnendo il tutto con una fettina di arancia.
Chi non ha mai bevuto un Negroni in vita sua? Ci sentiamo di dire: nessuno. Perché questo successo che lo porta in testa alla classifica anglosassone per eccellenza a più di un secolo dalla sua nascita? Questo è il punto più affascinante di tutti. Capire il perché di questo successo che lo incorona come il cocktail più ricercato e più consumato.
Basti pensare che il Negroni rimane anche uno dei miscelati con più varianti sul tema, cioè ci sono tantissime versioni dello stesso cocktail che vivono di vita propria ma in realtà cambiano rispetto all’originale solo di qualche dettaglio.
Vediamone alcuni: Il Negroni sbagliato che sostituisce al gin lo spumante brut. Ma è solo il primo e quello più immediato perché poi c’è l’Americano che usa la soda al posto del gin, o il Negroski che sostituisce il gin con la vodka oppure il Negroni rosato che prevede l’utilizzo del vino rosato al posto del gin. Infine, ma non ultimo nel senso che esaurisce la lista, il Cardinale sempre variante sul tema Negroni che utilizza il vermouth dry al posto del rosso con proporzioni diverse e quantità diverse e viene servito anche in coppette a differenza dell’originale.
Sarà per il gusto originale che non stanca mai, sarà per la raffinatezza e per l’eleganza di un cocktail che fonda il suo successo sulla semplicità di realizzazione e sull’immediatezza dello stare insieme che ne consegue. Sarà per la sua matrice tutta interamente italiana, le mode non lo hanno scalfito minimamente e, anche oggi che si procede sempre più su un consumo consapevole e ragionato dell’alcol, viene consumato con cordialità e simpatia.
“Un conte che diventa re”, così è stata accolta questa designazione in pole position del Negroni e, in fondo in fondo, sbagliato non è.