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La birra infrange tutti i record
Pubblicato il 16/08/2020

La birra infrange tutti i record

La birra infrange tutti i record

Uno dei dati più lusinghieri che possiamo rilevare in questo momento economico così difficile per il Paese intero viene dal comparto della birra. Il consumo di birra sta avendo un trend positivo davvero importante ed i dati del rapporto annuale di AssoBirra non lasciano dubbi davvero, restituendoci valori molto positivi.

Un aumento della produzione rispetto al 2018 (+5%) con una notevole crescita dei consumi interni (+2,6%) e un boom dell’export (+13%) sono la rappresentazione più fedele del quadro d’insieme.

3.300 posti di lavoro in più rispetto all’anno precedente tra addetti diretti e indiretti per un totale di oltre 144.000 occupati lungo tutta la filiera del settore sono i dati che maggiormente colpiscono e che più rincuorano.

Forse il quid vincente sta nel fatto che il panorama dell’offerta della birra ormai è di una vastità unica: ce ne sono per tutti gusti. Crude o pastorizzate, bionde o scure ma anche rosse o aromatizzate. Produzioni nazionali e internazionali con un occhio particolare al comparto delle birre artigianali come le IPA (acronimo di India Pale Ale).

Una birra che viene da lontano avendone traccia già nel XIX secolo in Inghilterra prodotta con luppoli, malti e lieviti locali e già con tutte le sue caratteristiche: colore giallo ambrato, alta fermentazione, produzione fra i 15° e 25°, schiuma compatta, ridotta effervescenza che danno a questa birra un gusto particolare che ha trovato un riscontro di pubblico molto alto e sempre crescente nel tempo.

Nel settore birre Adhoc propone una gamma davvero completa a disposizione di tutti gli operatori del settore che le potranno trovare in ogni momento negli store sul territorio.

I Dati eccezionali del 2019 riempiono di fiducia il prossimo futuro e lasciano sperare in una funzione di traino per l’intero comparto del beverage italiano. Dati che sono corroborati, confermati e superati da quelli sull’export.

Eccolo infatti il vero boom. Dopo l’exploit del 2018 in cui il valore aveva raggiunto +6,6% sul 2017, i volumi esportati nel 2019 sono di circa 3,5 milioni di ettolitri, segnando un +13% rispetto al 2018.

La cosa strabiliante è che questi valori si riferiscono soprattutto a movimenti verso i Paesi a forte tradizione birraria, come il Regno Unito (ben il 46% del totale), gli Stati Uniti (9,7%) e l’Australia (8%).

Sono numeri tutt'altro che secondari. La vendita di birra ha ormai un peso specifico importantissimo per l’intero settore HORECA, ma la vendita è solo l’ultimo stadio di un processo che passa dalla fornitura di materia prima alla produzione, dalla logistica alla distribuzione per poi arrivare alla vendita.

Quello della Birra insomma, si riconferma un asset sempre più prezioso per il nostro paese che, con la giusta tutela e programmazione, può essere oggi più che mai un alleato strategico per la ripartenza post pandemia da COVID-19.

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