Internet of Things. Device di ultima generazione. Software all’avanguardia che ricorrono sempre più all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. Tutto questo, che già era molto presente in passato in innumerevoli risvolti della vita professionale di ognuno di noi, nel periodo del lockdown è balzato prepotentemente alla ribalta perché molte aziende hanno cominciato ad usare queste tecnologie come ancora di salvataggio per le proprie attività.
In realtà, invece, è il caso che da parte degli operatori economici si cominci a fare una seria e ponderata riflessione sulla necessità di ripensare le attività lavorative in tutti i campi ed anche in quello del food ovviamente.
La tecnologia dilaga: dalle macchine da caffè a comando vocale ai menu, dalle chiavi elettroniche della stanza d’albergo fino alle luci e alle rubinetterie nei bagni o alla sanificazione dei sanitari a comando automatico con il rilevamento personale o azionabili a comando vocale. A tutto questo possiamo aggiungere una serie di app e di sistemi disponibili per l’utilizzo su qualsiasi telefono cellulare.
Tutte nuove tendenze che si svilupperanno sempre più nell’era 4.0. Le aziende oggi devono dedicare sempre più ampio spazio alle innovazioni nella gestione delle attività. Nel settore dell’ospitalità queste innovazioni tecnologiche intelligenti andranno sempre più in aiuto del lavoro umano, sia chiaro, non in sostituzione.
Oggi, nella ristorazione per esempio ma non solo, si va verso l’incentivazione dei pagamenti mobili e l’adozione di menu digitali oltre ad una serie di attività accessorie “contactless”.
Il vero valore dell’uso dell’Intelligenza Artificiale sta nella sua capacità di aiutare gli operatori della ristorazione a prendere decisioni migliori nella gestione e nel servizio ai clienti.
Ecco perché il più grande colosso della ristorazione fast food ha investito ben 300 milioni di dollari per sviluppare un sistema integrato basato su algoritmi con il ricorso all’intelligenza artificiale per l’elaborazione di menu personalizzati attraverso l’analisi dei dati delle preferenze dei clienti.
Samuele Fraternali, ricercatore Senior dell’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano ha dichiarato: “Prima di tutto è necessario digitalizzare i dati, delle forniture e degli ordini, che vanno presi da palmare. Poi si può pensare a soluzioni di gestione dei Big Data che permettono di affinare gli approvvigionamenti riducendo sprechi e costi” facendo capire apertamente quali sono i criteri all’avanguardia per la gestione di un locale di ristorazione utilizzando la tecnologia per razionalizzare prima di tutto l’approvvigionamento ed il magazzino e, quindi, solo dopo avere una gestione economicamente proficua della ristorazione.
Passione sicuramente ma anche razionalità per essere sempre al servizio dei clienti, questo serve nella moderna ristorazione che deve sempre più aprirsi alla tecnologia.