E’ l’eterna sfida natalizia: panettone o pandoro? La perenne lotta fra chi preferisce i canditi e l’uvetta del classicissimo panettone e chi, invece, impazzisce per la soffice pasta dorata e burrosa del pandoro.
Non è una semplice lotta di gusto, ma una vera e propria contrapposizione culinaria che investe le festività, oltre che un dato economico ben preciso che coinvolge una fetta di mercato davvero florida ed in continua espansione.
A tutt’ora la sfida la vince il panettone che, nella versione classica, con 37.092 tonnellate prodotte per un valore di 245 milioni di euro, distanzia il pandoro nella sua versione classica, la cui produzione si aggira intorno alle 32.500 tonnellate per un valore di euro 226 milioni di euro.
A riprova del fatto che stiamo parlando di cose serissime basti pensare solo che panettone e pandoro, ormai da oltre 10 anni, vantano la denominazione riservata. Per poter assumere questa denominazione, fortemente voluta dalle aziende italiane, gli alimenti devono rispettare un rigido decreto che fissa gli ingredienti da utilizzare tassativamente in determinate quantità: unico grasso consentito il burro: 16% nel panettone e 20% nel pandoro senza nessuna aggiunta o eccezione.
Questo è l’anno che vedrà la ricomparsa, sulle tavole natalizie degli italiani, di marchi storici che nell’imminente passato hanno avuto delle battute d’arresto ma che adesso si riprendono alla grande la loro fetta di mercato. Marchi italiani, perché non dimentichiamolo stiamo parlando di dolci che rappresentano il made in Italy, territorialmente legati a luoghi precisi del nostro paese come Milano e Verona.
Naturalmente, le aziende per andare incontro ai gusti dei consumatori, riversano sul mercato non solo le versioni classiche di pandoro e panettone, ma anche quelle farcite con le creme più disparate che, ad onore del vero, si discostano dalla tradizione e diventano più simili ad altre tipologie di dolci.
Non solo panettoni e pandori dunque, ma anche prodotti dolciari che vengono venduti per tutto il resto dell’anno, completano l’offerta delle industrie dolciarie nel periodo natalizio.
Capitolo a parte, poi, quello che riguarda la produzione artigianale di questi due dolci che, sicuramente, non sono fra quelli che normalmente si fanno in casa a causa di una certa complessità nella ricetta; non tanto per gli ingredienti da usare, ma nella ricerca del giusto dosaggio e del mix esatto tra consistenza dell’impasto, lievitazione e cottura.
Un consiglio finale: provate il pandoro o il panettone con il gelato. Ovviamente anche qui le combinazioni sono infinite e la fantasia si può sbizzarrire, ma agganciando il giusto equilibrio di gusto potrete offrire ai vostri ospiti qualcosa di insolito e buonissimo.
Non dimenticate, infine, che pandoro e panettone sono dolci che si prestano molto al riciclo; se non vengono consumati, possono trasformarsi come d’incanto ed essere usati in tante altre preparazioni.