Come si fa solo a pensare di fare a meno della pasta? Non si può!
La pasta di legumi è la soluzione ideale per tutti coloro che seguno una dieta particolare o sono affetti da particolari allergie e intolleranze.
Ecco, quindi, che arriva sugli scaffali di negozi e supermercati la pasta di ceci, di lenticchie o di piselli, che non può passare inosservata da chi fa attenzione alle novità, anche perché presenta colori insoliti, grazie all’utilizzo di farina prodotta con questi legumi conservandone i colori originari.
Un mercato che si avvia ad essere sempre più florido e non si pensi che ci si rivolga solo all'esportazione ma ben il 49% della produzione di queste paste innovative è assorbito dal mercato interno italiano. Chiaramente la pasta di legumi non potrà sostituire la pasta di semola ma si presenta come una valida alternativa al consumo di Legumi.
Questa tipologia di pasta è certamente adatta ai celiaci e si colloca nel mercato del “senza glutine”, che riscuote un notevole successo anche fra chi celiaco non è. Tuttavia l’interesse nutrizionale non è legato all’assenza di glutine – sostanza relativamente innocua per chi non soffre di una particolare intolleranza – quanto alla ricchezza nutrizionale.
Il nutrizionista Enzo Spisni ha dichiarato: “è un alimento interessante non solo per i vegani e per le persone intolleranti al glutine, ma per tutti, perché è ricca di proteine e quindi utile per fornire queste sostanze in sostituzione dei prodotti di origine animale. Volenti o nolenti dovremo ridurre il consumo di carne, perché l’impatto ambientale degli allevamenti non è sostenibile. La pasta di legumi ha caratteristiche apprezzabili, perché contiene circa il 20% di proteine contro il 10%, in media, della pasta di semola. Le proteine dei legumi, come quelle dei cereali, non sono considerate di alto valore biologico perché sono carenti in alcuni amminoacidi essenziali, questi, però possono essere facilmente recuperati durante la giornata consumando cereali. Inoltre l’indice glicemico della pasta di legumi è più basso, mentre il tenore di fibra (intorno al 5-10%) è più alto della pasta di semola, a meno che non consideriamo quella integrale”.
I Formati? Fusilli, sedanini, maccheroncini e caserecce, un bell'arcobaleno di colori che sarà apprezzato soprattutto dai bambini.
Rispetto alle paste di cereali diverse dal grano, in cucina ha una resa per certi versi migliore poiché tiene maggiormente la cottura ed è anche più gustosa; dal sapore non neutro quanto quello della pasta di riso né eccessivamente marcato come quella di mais.
Il gusto dei legumi originario è sempre abbastanza percettibile. Ma dal momento che piatti di pasta con fagioli, ceci o lenticchie fanno parte della nostra tradizione culinaria è un retrogusto a cui si è già abituati.
È un settore in pieno fermento, tutto da esplorare, codificare, scrivere. La domanda fondamentale che sorge è, ovviamente, ma come cucinarla questa pasta? Sicuramente gli chef si sbizzarriranno ma un punto fermo c'è: ogni singolo formato, a seconda della farina con cui è fatto richiama di per se i sentori che al gusto si sintetizzano con pesce piuttosto che carne rivelando una versatilità inaspettata. Naturalmente chi sceglierà il classico condimento con la freschezza del pomodoro fresco difficilmente sbaglierà.