Quante volte vi è capitato di andare fuori con gli amici, o con la famiglia, ed imbattervi in un locale il cui menù contiene una quantità inarrivabile di proposte o, al contrario, altri posti dove ci sono cinque pizze cinque proposte?
E' fuori di ogni ragionevole dubbio pensare che una pizzeria che si rispetti proponga una scelta, alla carta, che sia ampia e variegata così da poter raccogliere il consenso e venire incontro ai gusti di tutti i clienti ma un menù in cui sono contenute circa cinquanta proposte diverse di pizze può essere davvero fuori luogo e, oltre a creare imbarazzo in chi è chiamato a scegliere, creare difficoltà anche alla cucina nel prepararle.
Se prendiamo in considerazione la pizza napoletana e non le mille varianti esistenti e se escludiamo il famoso locale a Napoli dove, in rigido omaggio, alla tradizione vengono proposte solo le due varianti Margherita e Marinara, bisogna dire che il numero preciso delle pizze tradizionali non supera di certo la decina ricomprendendo la variante forno/fritta.
Potreste dire che è davvero troppo striminzito un menù del genere ma, attenzione, tutto dipende da quale sarà la caratterizzazione del vostro locale. Se abbracciate la tradizione allora lo dovete fare fino in fondo. Se propendete per la pizza gourmet allora il discorso cambia radicalmente, ci addentriamo nel mondo della sperimentazione e qui si aprono soluzioni infinite davvero.
Cosa significa, però, nel pratico proporre solo le tradizionali Margherita, Marinara, Capricciosa e Ripieno, per esempio? Nella gestione del locale cosa significa? Economicamente che significa? Di sicuro pizze del genere hanno come diretta conseguenza un prezzo di vendita al pubblico di gran lunga inferiore a quelle di proposte più complesse con ingredienti più ricercati ma che danno anche maggiore esposizione a possibilità di spreco e quindi di far sfumare il maggior quid di guadagno.
I punti di forza della tua pizzeria non potranno mai essere dati da quante pizze diverse hai a menù ma piuttosto dalla qualità degli ingredienti che usi, persino dalla tipologia di forno che usi o della legna che utilizzi; se ti leghi al territorio utilizzando filiera corta e chilometro zero nei prodotti che usi questi sono sì punti di forza.
Sempre meglio un prodotto di alta qualità realizzato con cura e grande conoscenza delle materie prime che vai a mettere nel piatto che una proposta dozzinale di pizze.
Fondamentale uno studio continuo e costante sugli impasti, la lunga lievitazione, il lievito madre, le farine speciali, il recupero di farine di grani antichi magari legati al territorio di cui si è espressione.
Non è importante proporre un menù enorme ma un menù efficiente che guidi, anche visivamente, il cliente nella scelta della pizza da consumare magari dando allo stesso strumenti e spunti di riflessione sul perché vengono proposte quelle pizze e non altre.
Il menù deve accompagnare il cliente nella scelta, deve essere chiaro e dettagliato al contempo. Un bel layout ed una fruibilità, magari multimediale, molto elevata faranno la differenza. Non abbiate paura di sembrare troppo ristretti ma abbiate il coraggio della vostra idea imprenditoriale e delle scelte che avete fatto nel momento in cui avete deciso di aprire un locale; il pubblico apprezzerà senza dubbio e facendo leva sulla qualità la quantità non conterà mai.