Scopri lo street food italiano e internazionale: trend, sostenibilità e strategie per operatori horeca con fornitori affidabili come Adhoc.
Lo street food non è più solo un’alternativa veloce ed economica alla ristorazione tradizionale: oggi rappresenta un vero e proprio fenomeno culturale e commerciale. Dai festival gastronomici alle grandi città, fino ai borghi e alle aree business, il cibo di strada ha conquistato clienti sempre più esigenti, che cercano qualità, rapidità e originalità.
Per gli operatori del settore horeca e per i professionisti della ristorazione, comprendere le dinamiche dello street food significa individuare nuove opportunità di crescita e innovazione. La scelta dei fornitori giusti e il mantenimento di standard elevati sono elementi fondamentali per distinguersi in un mercato in continua evoluzione.
Scopri come lo street food può diventare un alleato strategico per il tuo business continuando a leggere l’articolo.
Cos’è lo street food: significato e origini del cibo di strada
Lo street food, letteralmente “cibo di strada”, indica alimenti pronti al consumo che possono essere gustati in piedi, senza necessità di posate e tavoli presso cui sostare. Non si tratta di un fenomeno moderno: le sue origini risalgono all’Antico Egitto, passando per la Grecia e l’Impero Romano, dove era comune cucinare all’aperto piccoli pesci fritti e zuppe di legumi per chi non disponeva di focolari domestici.
In Italia, il cibo da strada ha radici profonde nella tradizione popolare di ogni regione. Ciò che oggi chiamiamo street food è sempre esistito nelle nostre città: dalle friggitorie napoletane alle focaccerie liguri, ogni territorio ha sviluppato le proprie specialità da consumare “al volo”. La differenza sostanziale rispetto al passato è che oggi questo settore è diventato un business strutturato, con food truck professionali, eventi dedicati e un’attenzione crescente alla qualità delle materie prime.
Il successo dello street food risiede in alcuni elementi chiave: la rapidità del servizio, la praticità del consumo, i prezzi accessibili e la possibilità di proporre specialità locali o innovative in formato portatile. Per i professionisti della ristorazione, questo significa poter intercettare una clientela ampia e diversificata, dagli studenti ai lavoratori in pausa pranzo, dai turisti agli appassionati di food experience.
Street food italiano: esempi tradizionali da nord a sud
L’Italia vanta un patrimonio straordinario di specialità da strada, con ogni regione che propone le proprie eccellenze gastronomiche. Conoscere questa varietà è fondamentale per chi opera nel settore, poiché permette di identificare prodotti vincenti e tendenze territoriali.
Per il Nord Italia:
- Piadina romagnola: impasto di farina, acqua e strutto farcito con stracchino e rucola, o con sardoncini per le versioni più tradizionali
- Gnocco fritto emiliano: pasta fritta da accompagnare con salumi DOP del territorio
- Focaccia genovese e farinata di ceci: specialità semplici ma iconiche
- Supplì alla romana: polpette di riso con ragù e mozzarella filante, impanate e fritte
- Arrosticini abruzzesi: spiedini di carne di pecora cotti alla brace, tra i più richiesti nelle fiere nazionali
Per il Centro Italia:
- Porchetta del Lazio e delle Marche: il maiale arrosto speziato servito nel pane, presente in sagre e mercati
- Lampredotto toscano: frattaglie bovine bollite e servite nel panino, specialità fiorentina dal sapore deciso
- Olive ascolane: olive ripiene, impanate e fritte, perfette per l’aperitivo o come finger food
Per il Sud e le isole:
- Pizza fritta napoletana: pasta lievitata e fritta ripiena di ricotta, salame o cicoli, mozzarella e pomodoro – alternativa economica e pratica alla pizza al forno
- Arancini/arancine siciliani: forma di riso ripiena di ragù, mozzarella o altri ingredienti, simbolo dello street food isolano
- Pane e panelle palermitano: panino con frittelle di farina di ceci, spesso arricchito con crocchè
- Panzerotti pugliesi: mezzelune di pasta fritta ripiene di mozzarella e pomodoro
- Focaccia barese: alta e soffice, condita con pomodoro e olive
Secondo la guida Street Food 2025 del Gambero Rosso, il panorama italiano si sta arricchendo anche di contaminazioni etniche: ravioli giapponesi a Torino, specialità sudamericane a Milano, dimostrando quanto il settore sia dinamico e aperto all’innovazione.

Novità street food: trend emergenti e idee innovative
Il settore dello street food è in continua trasformazione, spinto dalle nuove esigenze dei consumatori e dall’innovazione degli operatori. Per chi rifornisce attività di ristorazione mobile, conoscere i trend 2024-2025 è essenziale per proporre prodotti competitivi. È importante considerare:
Innovazione e creatività: l’offerta è in costante aggiornamento e diversificarsi può essere vincente. Esempi di successo includono il trapizzino romano (triangolo di pizza ripieno), l’itamaki milanese (cono di pasta al nero di seppia con ripieni fusion) e i panini gourmet di pesce. L’innovazione diventa quindi elemento chiave per catturare l’attenzione della clientela e differenziarsi dalla concorrenza.
Opzioni vegetali e salutari: la richiesta di alternative plant-based e di piatti che coniugano gusto e leggerezza è in aumento – le preparazioni vegane non sono più una nicchia ma una risposta concreta a una domanda importante e crescente.
Il piccante protagonista: jalapeños ripieni, salse al chili, cucina etnica da Asia, Sud America e Medio Oriente – il piccante è tra i trend più forti del 2024-2025. Oltre ai benefici per la salute (metabolismo e antiossidanti), trasforma il pasto in un’esperienza multisensoriale che stimola endorfine e migliora l’umore.
Pasta on the road: sempre più diffuse sono le preparazioni a base di pasta da mangiare passeggiando, con sughi e condimenti personalizzabili. Questo trend risponde alla richiesta della Generazione Z di esperienze interattive e uniche, dove il cliente può creare il proprio piatto e gustarlo in comodità anche in tempi ristretti.
Coffee e snacking salutare: si moltiplicano i food truck specializzati in caffè specialty e snack bilanciati per lavoratori e studenti. La richiesta si orienta verso bevande energetiche arricchite con vitamine e sali minerali, alimenti che combinano gusto e nutrienti essenziali.
Tradizione glocal: lo street food diventa veicolo per valorizzare prodotti territoriali DOP e IGP, portandoli fuori dai confini regionali. Chi opera nel B2B può fare da ponte tra produttori locali e operatori itineranti, creando filiere corte di qualità.
Come aprire un’attività di street food: regole e consigli
Per i professionisti che vogliono avviare o ampliare un’attività di street food, è fondamentale conoscere l’iter burocratico e i requisiti necessari. La normativa italiana prevede passaggi precisi che garantiscono sicurezza alimentare e regolarità amministrativa.
Requisiti personali:
- Maggiore età e assenza di condanne penali o fallimenti
- Possesso del certificato SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande)
- Attestato HACCP per la sicurezza alimentare
- Corsi sulla sicurezza sul lavoro e antincendio
Scelta del veicolo e licenze: il mezzo utilizzato (food truck, ape car, carretto, chiosco mobile) deve essere immatricolato come “veicolo speciale uso negozio” e collaudato secondo il Codice della Strada. Esistono due tipologie di licenza:
- Licenza di Tipo A: concessione decennale per posteggio fisso in area prestabilita (mercati, fiere, piazze). Rilasciata dalla Regione, è valida su tutto il territorio regionale con possibilità di partecipare a fiere nazionali.
- Licenza di Tipo B: autorizzazione gratuita per commercio ambulante itinerante, rilasciata dal Comune di residenza tramite raccomandata. Consente vendita itinerante e partecipazione a fiere su tutto il territorio nazionale.
Adempimenti amministrativi:
- Apertura Partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate
- Iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio
- Iscrizione all’INPS e INAIL
- Presentazione SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al SUAP comunale
- Autorizzazione sanitaria dall’ASL competente
- Eventuale permesso dall’Agenzia delle Dogane per vendita alcolici
- Messa a norma di tutti gli impianti (elettrico, idrico, gas, aspirazione fumi)
Investimento iniziale: I costi variano notevolmente in base al tipo di attività. Un food truck usato può partire da 15.000-20.000 euro, mentre un mezzo nuovo e completamente attrezzato può superare i 50.000 euro. Vanno considerati anche: licenze e permessi, allestimento e attrezzature, scorte iniziali di materie prime, marketing e branding.
Consigli per il successo:
- Studiare il territorio e la concorrenza prima di definire l’offerta
- Partecipare a eventi locali e festival di settore per aumentare la visibilità
- Curare la presenza sui social media (Facebook, Instagram, TikTok) con foto dei prodotti e calendario delle tappe
- Investire nella qualità delle materie prime, rivolgendosi a fornitori affidabili come i cash and carry specializzati
- Creare un’identità di marca forte con logo, colori e packaging riconoscibili
- Proporre menù innovativi che seguano le tendenze ma mantengano un legame con la tradizione
Per chi è già operativo nella ristorazione, rivolgersi a un cash and carry come Adhoc significa poter contare su un partner di fiducia, capace di garantire approvvigionamenti costanti, prezzi competitivi e un’ampia scelta di prodotti professionali.
Street food sostenibile: materiali, ingredienti e packaging green
La sostenibilità è diventata un elemento imprescindibile nel settore dello street food, con consumatori sempre più attenti all’impatto ambientale delle loro scelte. Secondo l’Osservatorio Packaging del Largo Consumo 2025, il 73% degli italiani considera importante avere un packaging sostenibile quando acquista prodotti alimentari, percentuale che sale al 76% per i cibi sostenibili.
Packaging compostabile e biodegradabile: La plastica usa e getta sta cedendo il passo a soluzioni innovative che garantiscono la stessa praticità ma con impatto ambientale ridotto:
- PLA (acido polilattico): bioplastica derivata da mais, canna da zucchero o barbabietola, compostabile e biodegradabile, trasparente e resistente
- Cartoncino foderato in PLA: unisce la robustezza del cartone alla capacità di contenere liquidi e grassi
- Polpa di cellulosa: perfetta per piatti, ciotole e vassoi, resiste al calore e all’umidità
- Foglia di palma: materiale naturale per piatti e ciotole, completamente compostabile
- Bagassa: derivata dalla canna da zucchero, resistente alle basse temperature e utilizzabile nel microonde
Materiali riciclabili:
- Cartone ondulato certificato FSC o PEFC: proveniente da foreste gestite in modo sostenibile
- R-PET (plastica riciclata): quando la plastica è necessaria, scegliere quella riciclata riduce significativamente l’impatto ambientale
- Packaging monomateriale: facilita il riciclo e l’inserimento nell’economia circolare
Ingredienti sostenibili: La sostenibilità passa anche dalla scelta delle materie prime e dunque:
- Prodotti biologici e certificati
- Filiere corte e km zero
- Prodotti DOP e IGP del territorio
- Alternative proteiche vegetali
- Riduzione degli sprechi alimentari con gestione oculata delle scorte
Vantaggi competitivi: Investire nel green non è solo una scelta etica, ma anche una strategia di business vincente. I consumatori, soprattutto giovani e viaggiatori consapevoli, preferiscono acquistare da chi dimostra impegno ambientale. Il packaging sostenibile personalizzato con logo e grafiche dedicate diventa un potente strumento di marketing che comunica i valori del brand.
Nuove normative europee: Il Regolamento PPWR (Packaging and Packaging Waste Regulation) dell’Unione Europea, entrato in vigore nel febbraio 2025, impone obiettivi ambiziosi: aumentare durabilità e riutilizzabilità degli imballaggi, ridurre la dipendenza da risorse fossili, promuovere materiali compostabili certificati. L’etichettatura ambientale diventa obbligatoria, con indicazioni chiare su come smaltire il packaging.
Per gli operatori dello street food, questo significa pianificare per tempo il passaggio a soluzioni conformi, rivolgendosi a fornitori specializzati che possano garantire prodotti certificati e a norma. I cash and carry attenti alle esigenze del mercato, come Adhoc, stanno ampliando l’offerta di prodotti green per supportare i propri clienti in questa transizione.
Il futuro dello streetfood con i giusti alleati
Lo streetfood sta vivendo una profonda trasformazione: non è più solo “cibo da strada”, ma una vera esperienza gastronomica. Il settore si sta professionalizzando, con operatori sempre più preparati, attenti alla qualità e capaci di innovare senza perdere il legame con le tradizioni locali.
Oggi food truck e attività mobili investono in strumenti digitali e tecnologici, come:
- App per localizzazione e prenotazioni
- Sistemi di pagamento contactless
- Gestionali per magazzino e ordini
- Marketing automation sui social media
- Packaging con QR code per tracciabilità e storytelling del prodotto
La formazione rimane un fattore chiave: corsi di specializzazione e partecipazione a festival nazionali di streetfood offrono aggiornamento continuo e occasioni di networking per affinare competenze e strategie di business.
Il successo di un’attività dipende anche dai partner commerciali. Affidarsi a un cash and carry come Adhoc significa avere:
- Accesso a prodotti professionali a prezzi competitivi
- Costanza nelle forniture e affidabilità del servizio
- Consulenza specializzata nella selezione dei prodotti
- Supporto nella gestione degli approvvigionamenti
- Possibilità di testare novità e trend prima che diventino mainstream
Questo approccio consentirà agli operatori di evolvere il proprio concept di streetfood, combinando tradizione e contaminazioni internazionali, senza perdere l’anima popolare e accessibile del cibo proposto.
Inoltre, la sostenibilità sta rapidamente diventando uno standard di settore. Investire oggi in materiali green, filiere corte e riduzione degli sprechi sarà un vantaggio competitivo domani. Packaging compostabile, trasparenza e responsabilità ambientale saranno sempre più apprezzati dai consumatori.
Noi di Adhoc ci confermiamo partner strategico per chiunque desideri crescere nel mondo dello streetfood, offrendo non solo prodotti ma esperienza, consulenza e supporto costante. In un settore dinamico e in continua evoluzione, avere un fornitore affidabile può fare la differenza tra un’attività che sopravvive e una che prospera.
Il futuro dello streetfood italiano è promettente: un equilibrio tra tradizione, innovazione, sostenibilità e passione che conquista italiani e turisti, confermando la nostra gastronomia come patrimonio culturale capace di reinventarsi senza perdere la propria identità.
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