Scopri la differenza tra DOP, IGP, STG e CE: in questo articolo ti guideremo alla scelta giusta per il tuo business.
In un mercato sempre più attento alla qualità, alla tracciabilità e alla sostenibilità, comprendere le differenti certificazioni alimentari è diventato un elemento fondamentale.
Offrire prodotti con certificazioni come DOP, IGP, STG o la marcatura CE significa valorizzare l’assortimento, fidelizzare la clientela e distinguersi in un mercato sempre più esigente. Ogni certificazione ha regole precise, ambiti di applicazione ben definiti e garantisce caratteristiche specifiche, dalla provenienza geografica alla lavorazione tradizionale, fino alla conformità normativa.
In questo articolo approfondiremo le principali differenze tra queste certificazioni, fornendoti indicazioni su come riconoscerle e leggere correttamente le etichette. Analizzeremo quali prodotti possono ottenerle e quali garanzie offrono con l’obiettivo di assicurarti strumenti pratici e mirati per scelte strategiche utili per la tua attività.
Cosa significano DOP, IGP e STG
Le certificazioni alimentari DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta) e STG (Specialità Tradizionale Garantita) sono strumenti volti a tutelare prodotti di qualità, legati al territorio e alla tradizione. Nello specifico:
- DOP – garantisce che un prodotto sia stato interamente realizzato in una specifica area geografica, rispettando standard produttivi tradizionali. Tutte le fasi di lavorazione devono avvenire nella zona di origine. Esempi tipici sono il Parmigiano Reggiano DOP o l’Oliva Taggiasca DOP.
- IGP – indica che almeno una fase significativa della produzione (coltivazione, trasformazione o elaborazione) avviene in una determinata area geografica. La qualità o le caratteristiche del prodotto sono strettamente legate al territorio, come nel caso del Prosciutto di San Daniele IGP.
- STG – tutela prodotti realizzati secondo ricette tradizionali, senza vincoli geografici, valorizzandone la composizione o il metodo di produzione. Esempi sono la Pizza Napoletana STG o il Mozzarella STG.
Queste certificazioni aiutano il consumatore a riconoscere prodotti autentici e a tutela del patrimonio alimentare italiano, mentre per le aziende rappresentano un elemento distintivo nel posizionamento commerciale.
Differenza tra DOP e IGP: come riconoscerle
Spesso si confondono DOP e IGP, ma le differenze sono chiare e importanti. Di seguito, un resoconto utile.
- DOP: la provenienza geografica riguarda tutte le fasi della produzione. È un vincolo più restrittivo e conferisce un valore aggiunto superiore in termini di autenticità e garanzia di origine.
- IGP: la provenienza è legata solo a una fase della produzione, come la coltivazione delle materie prime o la trasformazione. Questo permette una maggiore flessibilità produttiva, pur mantenendo legame e qualità geografica.
Riconoscere correttamente queste certificazioni è essenziale per costruire un assortimento coerente, consigliare i clienti su prodotti di qualità e valorizzare il territorio attraverso piatti e ingredienti autentici.
Differenza tra DOP e marcatura CE: due certificazioni diverse
E la marcatura CE invece? Da non confondere con le certificazioni DOP o IGP che attestano origine, qualità e legame con il territorio, il marchio CE indica la conformità del prodotto alle normative comunitarie, in termini di sicurezza alimentare e requisiti tecnici.
Per un distributore o un ristoratore, comprendere questa differenza è cruciale: DOP e IGP garantiscono valore aggiunto e autenticità, mentre CE assicura la regolarità normativa senza certificarne l’origine geografica o le tradizione produttive.
DOP, IGP e STG: quali prodotti possono ottenerle e quali garanzie offrono ai consumatori
Le certificazioni coprono una vasta gamma di prodotti:
- Formaggi e latticini: parmigiano Reggiano DOP, Gorgonzola DOP, Mozzarella STG
- Salumi e carni: prosciutto di San Daniele IGP, Mortadella Bologna IGP
- Oli, frutti e ortaggi: olio Toscano DOP, Olive Taggiasche DOP
- Prodotti da forno e pasta: pane di Altamura DOP, Pasta di Gragnano IGP
Prodotti tradizionali: pizza Napoletana STG, Pomodoro San Marzano STG

Come leggere correttamente le etichette dei prodotti certificati
Leggere correttamente un’etichetta certificata è un passaggio fondamentale perché permette di fare scelte consapevoli, evitare errori nella selezione dei prodotti e garantire ai propri clienti autenticità. Un’etichetta completa fornisce informazioni precise sul tipo di certificazione e sull’origine del prodotto, elementi imprescindibili per chi vuole costruire un assortimento coerente e affidabile.
Tra gli aspetti principali da verificare, ci sono innanzitutto logo e sigla: DOP, IGP o STG devono essere chiaramente visibili e accompagnati dall’indicazione dell’ente certificatore, a garanzia della conformità agli standard previsti dal disciplinare. È altrettanto importante controllare l’area geografica di origine, soprattutto per i prodotti DOP, dove la provenienza è strettamente legata al territorio e alle tradizioni locali.
Il nome del prodotto deve corrispondere esattamente a quanto previsto dal disciplinare di produzione, evitando confusioni con varianti simili ma non certificate. Infine, è utile prestare attenzione a eventuali diciture aggiuntive, come marchi di tutela biologica o indicazioni sul metodo di lavorazione tradizionale, che possono valorizzare ulteriormente il prodotto e offrire un messaggio chiaro ai clienti sulla qualità e sulle caratteristiche distintive.
Per un distributore o un ristoratore, saper leggere un’etichetta significa selezionare prodotti autentici e costruire, al contempo, un rapporto di fiducia con la propria clientela riducendo il rischio di errori nella gestione dell’assortimento.
Perché scegliere prodotti con certificazione DOP o IGP
Scegliere prodotti certificati DOP o IGP va oltre la questione qualitativa: è una strategia di business efficace per chi opera nel B2B. I vantaggi principali includono:
- Differenziazione dell’assortimento: prodotti esclusivi e riconoscibili aumentano il valore percepito.
- Fidelizzazione dei clienti: offrendo prodotti di qualità certificata e completamente tracciabili, si costruisce fiducia e si migliora la soddisfazione finale.
- Valorizzazione del territorio: promuovere eccellenze locali rafforza l’identità e la reputazione dell’azienda.
- Compliance e trasparenza: garantire prodotti certificati riduce rischi legali e reputazionali.
Per noi di Adhoc Cash&Carry, supportare la nostra clientela significa anche e soprattutto garantire assortimenti di alta qualità, coerenti e differenzianti, capaci di valorizzare piatti e ricette e di rafforzare la competitività sul mercato.
Hai bisogno di informazioni?
Cerchi supporto per la tua struttura ricettiva?
Sfoglia il nostro catalogo!
Scopri qui i nostri punti vendita
